Carissimi,
il viaggio nelle cucine del mondo questo mese ci porta in Marocco e, prima di iniziare con le ricette marocchine, inserisco un piccolo intermezzo siriano!
Una crema, l'hummus, preparata qualche tempo fa che non ha certo bisogno di presentazioni.
L'hummus è una di quelle cose che porterò sempre dentro di me come il ricordo di un periodo prezioso della mia vita. La parola Hummus mi riporta subito a Damasco, a casa di Umm Michel e sa delle amicizie nate lì, ma sa soprattutto della mia omonima Serena - ribattezzata Serena kbire (Serena la grande, perchè più grande di me ma soprattutto più alta di me!) dai bambini - che ne era tremendamente ingorda!
Hummus è il chiosco vicino casa nostra. Ad angolo della Ja'far street c'era (sarà ancora lì?) infatti un chiosco che lo vendeva a peso ogni sera nei sacchetti di nylon. Hummus è la quiete delle tiepide sere di primavera e i sacchi opachi di aysh (pane arabo) con cui lo accompagnavamo.
E sigarette e risate con i coinquilini di quella grande casa che ospitava 4 persone al primo piano e 9 al pian terreno. L'ho mangiato anche in Egitto ma non l'ho mai trovato buono come quello di Damasco. Hummus per me è essenzialmente sinonimo di convivialità e dei primi mesi di convivenza damascena, un popolo che mi ha lasciato dentro tutta la sua immensa bontà, una città che ricordo con emozione frammista a un profondo dolore quando penso alle persone che ho lasciato, alle sorti che ha avuto e al dolore che sta affrontando. Mi chiedo perchè e non passa giorno senza pensarci. Nei ristoranti siriani tra i quali cito il famoso Bayt Jabri, turistico ma bello (l'edificio risale al al XVIII sec.) Bait Sitti, Neutron che si trovava proprio davanti casa nostra, Al khawali l'hummus era un piatto immancabile tra le tante mezzeh (gli antipastini mediorientali) che tanto piacevano a noi studenti.
il viaggio nelle cucine del mondo questo mese ci porta in Marocco e, prima di iniziare con le ricette marocchine, inserisco un piccolo intermezzo siriano!
Una crema, l'hummus, preparata qualche tempo fa che non ha certo bisogno di presentazioni.
L'hummus è una di quelle cose che porterò sempre dentro di me come il ricordo di un periodo prezioso della mia vita. La parola Hummus mi riporta subito a Damasco, a casa di Umm Michel e sa delle amicizie nate lì, ma sa soprattutto della mia omonima Serena - ribattezzata Serena kbire (Serena la grande, perchè più grande di me ma soprattutto più alta di me!) dai bambini - che ne era tremendamente ingorda!
Hummus è il chiosco vicino casa nostra. Ad angolo della Ja'far street c'era (sarà ancora lì?) infatti un chiosco che lo vendeva a peso ogni sera nei sacchetti di nylon. Hummus è la quiete delle tiepide sere di primavera e i sacchi opachi di aysh (pane arabo) con cui lo accompagnavamo.
E sigarette e risate con i coinquilini di quella grande casa che ospitava 4 persone al primo piano e 9 al pian terreno. L'ho mangiato anche in Egitto ma non l'ho mai trovato buono come quello di Damasco. Hummus per me è essenzialmente sinonimo di convivialità e dei primi mesi di convivenza damascena, un popolo che mi ha lasciato dentro tutta la sua immensa bontà, una città che ricordo con emozione frammista a un profondo dolore quando penso alle persone che ho lasciato, alle sorti che ha avuto e al dolore che sta affrontando. Mi chiedo perchè e non passa giorno senza pensarci. Nei ristoranti siriani tra i quali cito il famoso Bayt Jabri, turistico ma bello (l'edificio risale al al XVIII sec.) Bait Sitti, Neutron che si trovava proprio davanti casa nostra, Al khawali l'hummus era un piatto immancabile tra le tante mezzeh (gli antipastini mediorientali) che tanto piacevano a noi studenti.
Ingredienti: (per 8-20 persone)
250 g di ceci
250 g di tahina o pasta di sesamo
100 ml di acqua fredda
4 spicchi di aglio
4 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaio e mezzo di sale
Preparazione
- Lavate i ceci, prendete una ciotola grande e copriteli con acqua fredda lasciandoli riposare tutta la notte.
- Il giorno dopo, scolateli e metteteli in una pentola facendoli cuocere a fuoco alto con un cucchiaino di bicarbonato di sodio, mescolando continuamente per 3 minuti. E' importante continuare a mescolare altrimenti i ceci si attaccheranno alla pentola.
- Aggiungete 1 litro e mezzo d'acqua e portate a ebollizione. Fate cuocere per circa 40 minuti e spegnete il gas quando i ceci saranno teneri.
- Scolate i ceci e metteteli in un frullatore lavorando a massima velocità fino a ottenere una pasta liscia, a questo punto mentre il frullatore è in azione, aggiungete la tahina, il succo di limone, l'aglio ben schiacciato e il sale.
- Infine aggiungete l'acqua ghiacciata e continuate a frullare (per circa 5 minuti) fino a che avrete ottenuto una pasta cremosa e liscia.
- Trasferite l'hummus in una ciotola, coprite con la pellicola da cucina e conservate in frigo.
- Al momento di servire, aggiungete dell'olio d'oliva, prezzemolo e frutta secca, come i pinoli.
- Tirate fuori dal frigo 30 minuti prima di servire.
- Conservate in frigo e consumate entro 3 giorni.
Note;
- L'hummus si mangia spalmato sul pane arabo, il classico pane piatto e leggermente sfogliato, potete gustarlo anche su crackers non salati o sulle piadine passandole alla piastra per pochi minuti. In medio Oriente fa parte della ricca colazione tradizionale ma lo si trova anche di pomeriggio e fa parte delle mezzeh, i famosi e ricchi antipastini mediorientali.
- E' un piatto presente nei ristoranti di tutto il medioriente ma secondo me il migliore è quello siriano e libanese,
- Infine, vi raccomando di non usate i ceci precotti in scatola!!!
Ne vado matta e non mi stancherei mai di mangiarlo!!!
RispondiEliminaE' vero giuliana, è molto addictive!!
Eliminache bei ricordi! leggevo e mi sembrava di vederti, lì, a gustare e condividere. a viverti i posti, le persone, i sapori! Buono l'hummus. Proverò questa tua ricetta, grazie! Ti abbraccio
RispondiEliminaGiovanna cara, sei sempre tanto carina. Un abbraccio a te.
Eliminabuongiorno Serena,
RispondiEliminanon sai che voglia di provarlo...ma sono allergica ai ceci!!! peccato :-(
Mi piacerebbe visitare il Marocco....magari!!!!
un abbraccio a te e complimenti!
Sara
Ciao Sara, mi spiace che tu non possa mangiarli, ma guarda il lato positivo: i ceci non si trovano ovunque come il latte o le nocciole e, quando ci sono, li vedi e non rischi la salute!!! Anch io sogno di fare un viaggio in Marocco .. chissà, spero si avveri. un abbraccio cara e a presto.
EliminaCara Serena, ho letto con molto interesse il tuo post, così ricco di ricordi, legati alla permanenza in un Paese che sicuramente porti ancora nel cuore:) condividere momenti della nostra vita con persone di altri Paesi è un'esperienza sicuramente bellissima non solo perchè ci consente di confrontarci ma anche di arricchirci culturalmente allargando quelli che sono i nostri orizzonti:)) è bellissimo che hai vissuto quest'esperienza e soprattutto che ne conservi ancora il ricordo:))
RispondiEliminanon ho mai avuto modo di assaggiare questo piatto, dev'essere di sicuro troppo buono e particolare grazie alla presenza della pasta di sesamo (a proposito, dove la potrei trovare?), mi incuriosisce tantissimo:))
un bacione e grazie mille per il bellissimo post e per la ricetta:))
Rosa
Ciao Rosa, grazie mille! Sei sempre attentissima. La tahina o pasta di sesamo si acquista nei negozi etnici, la mia era di un'azienda libanese e l'ho comprata al negozio di cibo etnico che c'è in via Roma. Nella tua città non saprei, ma di sicuro a Santa Croce la trovi!!!
EliminaPotrei nuotarci nell'hummus ;-)
RispondiEliminaNon ho mai assaggiato questa ricetta ma dagli ingredienti deve essere davvero buona! Notte :*
RispondiEliminaChe buono Serena, l'ho mangiato in Marocco, in Egitto ma nache in Giordania e in Israele, e anche in Sicilia... una squisitezza!!!! Bacioni
RispondiEliminase ve delicioso, tengo que probarlo, bicos
RispondiEliminasemplicemente adoro l'hummus !
RispondiEliminabaci e buon we
Alice
Uh... Che bel post mi ero persa! Quanto mi mancano quei sacchettini golosi pieni di hummus!!! È proprio vero... quello di Damasco non ha eguali! E quanto sono preziosi i ricordi dei momenti passati a casa di Umm Michel, ci ripenso sempre con un tuffo al cuore!
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