giovedì 28 novembre 2013

Contorno light di verdure al forno : zucca e finocchi gratinati

Allora, vi state preparando alla prova Natale?! No, non ho invertito le stagioni, per me l'avvicinarsi del Natale è un pò come la prova costume, ovviamente non devo mettere il bichini (purtroppo!) ma spero di togliere qualche chiletto con la certezza di rimetterlo nei giorni di festa. Di conseguenza, limito il dolce al w-end e mangio molta verdura cotta al forno, tante carne e più pesce. Non è una dieta vera e propria, ma un'alimentazione meno grassa e controllata. 
Dovrei preferire contorni abbondanti di insalate, ma d'inverno, non riesco a mandarli giù, a maggior ragione se poi posso usare soltanto poche gocce d'olio per condirle e nessuna salsina stuzzicante, invece la verdura al forno mi soddisfa maggiormente e non mi da l'impressione di essere a dieta!! In realtà la zucca è buonissima in qualsiasi modo la si prepari, e questo contornino, seppur banale, è spesso presente a cena ottenendo anche i consensi da parte del nanerottolo,che adora la zucca di Alluwìn!!!
Sabato faremo l'albero, ho già programmato i biscottini da preparare per Natale e sono in trattative private con mia mamma per il panettone, sappiate anche che ha minacciato di non prestarmi la sua impastatrice qualora avessi deciso di fare il panettone 2 giorni prima del Natale. Effettivamente ha ragione, l'anno scorso l'ho vegliato tra il 22 e il 23 dicembre e alla fine, non avendo la bilancina di precisione, non è venuto perfetto come la ricetta da cui avevo attinto. Peccato! Alla fine, il mio compagno,impietositosi,me l'ha regalata per Natale!!! In effetti, per determinati dolci in cui il grammo fa la differenza, non si può fare a meno di una bilancia di precisione, quindi soldi ben spesi e fiancèe felice!!!
Adesso vi lascio e vi auguro una splendida giornata!
Ingredienti: (per 3)
una zucca piccola (18 fettine)
4 finocchi
pangrattato qb
sale qb
pepe nero qb
origano qb
olio qb
Preparazione:
Ho tagliato la mia zucca a fettine abbastanza sottili, larghe circa 1 cm, le ho adagiate su una teglia da forno rivestita con carta da forno, le ho ricoperte di pangrattato, ho aggiunto sale e spezie e infine un filo d'olio. Ho preso un'altra teglia, l'ho rivestita di carta da forno e vi ho adagiato il finocchio tagliato in 4 parti, che avevo precedentemente sbollentato (far cuocere 20 minuti dopo il bollore dell'acqua). Ho aggiunto il pangrattato, il sale e le spezie. Nel caso dei finocchi, non ho usato olio!
Ho infornato in forno preriscaldato a 200 gradi e ho fatto cuocere per circa 30 minuti, fin quando cioè, sono diventate ben morbide. Ho servito immediatamente.

Note:
Indossate i guanti monouso quando tagliate la zucca, eviterete così di macchiarvi le mani e - peggio ancora - le unghie.
Inoltre, fate anche attenzione alle macchie di zucca sulla tovaglia: sono peggio di quelle di sugo, quindi se vi dovesse capitare, smacchiatela subito!
Usate pure un rametto di rosmarino, dà un aroma fantastico alla zucca. Io non l'ho usato perchè fuori diluviava e non ho potuto raccoglierlo.
Vi lascio con un'immagine delle mie verdure pronte per essere infornate.


martedì 26 novembre 2013

Ferro da stiro Perfect Care Pure: Fattore Mamma e Philips e una fetta di Angel Cake

Salve a tutti,
oggi non si parla soltanto di cucina ma di un argomento che spesso riguarda quasi esclusivamente noi donne,  ovvero stirare: la più noiosa e detestata attività domestica! Del resto, lo diceva anche Baccini che tutte le donne (sanno cucinare ma) odiano stirare!!
Assieme ad altre mamme blogger sono stata selezionata per partecipare al progetto realizzato da Fattore Mamma in collaborazione con Philips che prevede di testare il nuovo ferro da stiro Philips Perfect Care con l'innovativa tecnologia Optimal Temp che consente di non dover regolare la temperatura in base ai tessuti, un ferro da stiro intelligente che si regola automaticamente in base al tessuto che incontra. Geniale, vero?! Secondo me è un'ottima soluzione per chi non ha molta dimestichezza col ferro da stiro perchè non occorre conoscere la differenza tra capi in lana, lino, cotone o sintetici (e quindi sarebbe perfetto per un maschietto volenteroso o single!) ma è adatto anche a chi, come me e tutte le mamme del mondo, deve confrontarsi quotidianamente con pile di indumenti da stirare.  
Io possiedo già un ferro a caldaia, acquistato tre anni fa e, sebbene sia davvero soddisfatta, trovo che sia eccessivamente pesante, oltre che ingombrante. Mi trovo bene per stirare un paio di indumenti, ma è davvero provante quando sono richieste sessioni di ferro da stiro più lunghe. 
Di conseguenza, sono stata colpita positivamente dalla leggerezza del ferro che pesa soltanto 1,2 kg e circa 3 kg completo di base, inoltre essendo più compatto (e leggero), è facile da riporre o da trasportare. 
Il serbatoio da 1,5 l consente di stirare fino a due ore e mezza senza ricaricare. 
Assieme al ferro, mi è stata inviata una speciale caraffa con filtro anticalcare Iron Care (dotata di filtri intercambiabili) nella quale va inserita l'acqua del rubinetto che viene dunque decalcificata ed è adatta a essere inserita all'interno del ferro, senza danneggiarlo.
Infine,  per ridurre l'impatto sull'ambiente, è dotato della funzione Eco che consente di diminuire la quantità di vapore erogato. Per maggiori informazioni vi invito a consultare il sito Philips, invece se volete seguire le esperienze legate alla vita domestica di tante blogger ma non solo, su racconti di casa troverete consigli, suggerimenti, opinioni che, oltre a farvi sorridere, vi offriranno un aiuto in casa.

Per concludere, mi ritengo sono soddisfatta del Perfect Care Pure Sistema stirante perchè è leggero e non occorre stare a lambiccarsi con le etichette dei capi per capire quali impostazioni scegliere!


Infine, se volete convincere i vostri compagni ad apprendere l'arte dell'ironing, potete sempre informarli che, da un' indagine effettuata in Inghilterra, è emerso che i padri sono più felici e meno stressati se si occupano delle faccende domestiche!! Vi lascio anche il link a una guida che potreste scegliere come regalo spiritoso da mettere sotto l'albero, ovvero la "Guida teorico-pratica per soli uomini all'uso del ferro da stiro" in cui l'autore con grande ironia esorta gli uomini (probabilmente si riferisce in modo semi esclusivo ai single!) a prendere atto del fatto che non possono fare a meno di stirarsi gli indumenti!
Col ferro da stiro Perfect Care ho terminato, ma mica posso lasciarvi a bocca asciutta?! Certo che no!! Dato che questo mese ho preparato ben due torte di compleanno, mi sono avanzati un sacco di albumi che ho deciso di consumare preparando la famosa Angel Cake di Montersino! 
Potete trovare qui la ricetta originale così come in tantissimi blog e siti di cucina. Le ricette di Montersino mi piacciono molto ma trovo che spesso usi una notevole quantità di zucchero che non mi sono sentita di proporre (anche perchè eravamo reduci da una ipercalorica torta di compleanno) e quindi troverete tagliate e fra parentesi le sue dosi, oppure potete cliccare sul link che vi ho lasciato. Il procedimento è stato snellito un bel pò e ho aggiunto le gocce di cioccolata fondente per far felice il bambino.



Ingredienti:
360 g di albumi (corrispondono a 9 o 10 albumi)
250 g di zucchero semolato (350 g di zucchero)
150 g di farina 00
1 cucchiaio di amaretto di Saronno
1 pizzico di sale
50 g di cioccolato fondente a gocce
Preparazione:
Ho montato a neve gli albumi con lo zucchero, ho aggiunto la farina lentamente e ho continuato a montare il composto per un minuto circa, infine ho aggiunto l'amaretto di Saronno e le gocce di cioccolato. Ho oleato e infarinato lo stampo (operazione che richiede molta attenzione altrimenti la torta non si staccherà bene dallo stampo) e vi ho trasferito il composto, ho infornato in forno preriscaldato a 170 gradi e ho fatto cuocere per 40 minuti. Fate raffreddare completamente, sformate e servite!

sabato 23 novembre 2013

Zuppa di pistacchi, Ottolenghi, un contest e qualche ricordo



<< Food is a basic, hedonistic pleasure, a sensual instinct we all share and revel in>>.  
Y. Ottolenghi, S. Tamimi, "Jerusalem", 2012, Ebury Press

La ricetta che vi presento oggi è tratta dal meraviglioso libro Jerusalem di Ottolenghi e Tamimi, acquistato parecchio tempo fa e custodito gelosamente - oserei dire nascosto - per sfuggire alle manine curiose del mio bimbo.
La zuppa di pistacchi, come ricorda Ottolenghi nel suo libro, appartiene alla tradizione della comunità ebraica iraniana, ha un gusto forte e deciso e, ovviamente, è molto speziata, proprio come tutta la cucina mediorientale. Consiglio di accompagnare la zuppa con crostini, grissini, pane (se avete a disposizione il pane arabo  lo 'aish o pita, sarà la morte sua!) o, come ho fatto io, con i crackers di farro. Potete inoltre usarla come dressing per arrosti di carne.

Tornando alle origini di questa ricetta, pensavo che  persiani e siciliani, oltre alla cocciutaggine, avessero poco altro in comune e invece sono entrambi produttori di pistacchio, oro giallo per i primi, oro verde per i secondi. Stiamo parlando del pistacchio di Bronte, dal tipico colore verde smeraldo e che, grazie al suo gusto delicato, è largamente impiegato in pasticceria. Quando si parla di contaminazioni, la faccenda non è mai semplice, infatti l'anello di congiunzione tra la Sicilia e la tradizione persiana è rappresentato dagli arabi, i quali ce lo fecero conoscere (e amare!) e ne introdussero la coltivazione insieme a tantissime spezie e - nondimeno gli agrumi - che si ergono tuttora a simbolo della nostra terra.  Il pistacchio infatti è ampiamente utilizzato in tutti i paesi arabi, specie in pasticceria, dove pistacchio e miele sono un'accoppiata costante di tantissimi dolci mediorientali e nordafricani. Non posso non ricordare l'uso massivo del pistacchio a Damasco, dove non potete non fermarvi ad assaggiare il famoso gelato alla crema ricoperto di pistacchi dell'antichissima cremeria Bakdash (trovate tante foto qui) proprio nel cuore del Suq al Hamediyya.
Adesso vi lascio alla preparazione e vi auguro uno splendido w-end.
Ingredienti: (per 4)
1/4 di cucchiaino da tè di zafferano (una bustina da 4 g)
200 g di pistacchio non salato
30 g di olio extra vergine di oliva (Ottolenghi usa il burro)
4 scalogni tritati finemente (100 g in totale)
25 g di zenzero grattugiato fresco
1 porro tritato finemente (150 g in totale)
2 cucchiaini da tè di cumino
700 ml di brodo di pollo
80 ml di spremuta di arancia
1 cucchiaio da tavola di succo di limone
1/2 cucchiaino di sale da cucina
pepe nero abbondante
panna acida (che io non ho messo, sostituibile con panna di soia) 
Preparazione:

  1. Ho messo a bollire mezzo bicchiere di acqua, ho preso una ciotolina e ho versato due cucchiai di acqua bollente sullo zafferano, lasciando in infusione per circa 30 minuti. 
  2. Ho tuffato i miei pistacchi in una pentola in cui avevo portato dell'acqua a bollore e li ho lasciati per 1 minuto esatto. Li ho tolti dall'acqua e ho rimosso la pellicina sfregando i pistacchi tra le dita. Li ho adagiati su una teglia rivestita da carta da forno e li ho tostati in forno preriscaldato a 180 gradi per un tempo massimo di 8 minuti*. 
  3. Ho versato l'olio in un tegame e ho acceso il fuoco, ho aggiunto lo scalogno tritato, lo zenzero, il cumino, 1/2 cucchiaino di sale e abbondante pepe nero. Ho cotto a fuoco medio fino a far ammorbidire e poi ho aggiunto metà dello zafferano liquido e tutto il brodo di pollo.
  4. Ho coperto il tegame e ho lasciato cuocere la mia zuppa a fuoco lento per 20 minuti. 
  5. Ho preso un frullatore e vi ho versato metà della zuppa assieme ai pistacchi (ma tenetene da parte un cucchiaio per guarnire) e ho frullato per un paio di minuti.
  6. Ho trasferito il composto nel tegame, vi ho aggiunto l'altra metà dello zafferano liquido, la spremuta d'arancia, il succo di limone, ho aggiustato di sale (ed eventualmente di pepe) e ho rimesso sul fuoco lasciando cucinare per altri 10 minuti.
  7. Ho guarnito con i pistacchi e ho servito accompagnandola a dei crackers di farro o dei crostini.

Note:

  • Il tempo di tostatura dei pistacchi può variare da un forno all'altro, nel mio dopo 6 minuti erano già perfettamente tostati, quindi vi consiglio di occuparvi della tostatura con la massima attenzione.








Questa ricetta partecipa al contest indetto dal blog In cucina con gioia in collaborazione con Aroma Sicilia 

martedì 19 novembre 2013

Tartellette con crema di mandorle, ciuffetti di panna e pistacchi di Bronte (senza latticini)



Ci sono volte in cui partecipi a un contest perchè "cade a fagiolo", altre in cui lo fai per metterti in gioco, altre volte ancora perchè quel tema ti piace particolarmente. E dato che un contest è una piccola festa virtuale, non posso non partecipare a quello indetto da Antonella che ha per tema il pistacchio. Partecipo con un dolce: le tartellette preparate lo scorso week-end con alcuni dei prodotti tipici siciliani - eccellenti e conosciuti in tutto il mondo - quali mandorle e pistacchi! 

Ingredienti:
Per le tartellette
400 g di farina 00
200 g di zucchero semolato
200 g di margarina 100% veg. senza grassi idrogenati
2 tuorli .e 1 uovo intero codice 0
1 pizzico di sale
4 g di lievito
aroma di vaniglia/semi di mezza bacca 
Per la crema
500 ml di latte di mandorla
100 g di zucchero semolato
2 uova codice 0
40 g di farina di mandorle (mandorle tritate finissime)
1 cucchiaio da tavola di amaretto di Saronno
Copertura:
Panna da montare 100% soia qb
pistacchi non salati sgusciati qb

1) Preparazione della pasta frolla:
Per prima cosa ho impastato la frolla. Ho messo tutti gli ingredienti in una ciotola capiente e li ho mescolati con una forchetta cercando di amalgamare il composto. Ho messo le mani sotto l'acqua fredda per un paio di minuti, le ho asciugate per bene e ho continuato a impastare a mani nude fino a formare una palla ben soda. Ho avvolto nella pellicola trasparente e ho fatto riposare in frigo per un paio d'ore*. 

Terminato il tempo di riposo, ho oleato e infarinato per bene gli stampini e ho tirato la sfoglia dalla quale ho ricavato dei dischi grandi il doppio della circonferenza dei miei stampini che ho inserito all'interno facendoli aderire per bene, quindi ho rimosso la frolla in eccesso passandovi sopra il mattarello in modo da tagliare perfettamente la frolla e mantenere la forma dello stampo che vedete in foto. (Più facile a farsi che a dirsi!)


2) Preparazione della crema
Ho versato 400 ml di latte di mandorla in un pentolino e ho fatto scaldare per un paio di minuti. Contemporaneamente ho preso una ciotola capiente e vi ho versato lo zucchero e le uova e ho lavorato il composto con lo sbattitore (circa 2 minuti)fino a ottenere una cremina.
Ho versato a filo il latte scaldato e ho continuato a lavorare il composto con lo sbattitore, ho aggiunto quindi l'amaretto di Saronno e la farina di mandorle e ho lavorato per un paio di minuti. Ho trasferito il composto in una pentola e ho fatto cuocere la crema a fuoco lentissimo mescolando continuamente e alternando lo sbattitore elettrico al cucchiaio. Quando la crema si è addensata ho versato i restanti 100 ml di latte di mandorla, ho mescolato con il cucchiaio e ho spento il gas. Ho fatto raffreddare a temperatura ambiente e poi ho conservato in frigo, proteggendo la crema con la pellicola da cucina.

3) Ho versato un paio di cucchiaini di crema in ciascuna tartelletta e ho infornato in forno preriscaldato (modalità ventilata) a 200 gradi lasciando cuocere per 15/20 minuti. 
Nel frattempo ho montato la panna e ho riposto in frigo a rassodare e dopo un paio d'ore ho completato le tartellette. Ho decorato con una sac à poche con beccuccio a stella e ho completato spolverando di farina di pistacchi e pezzettini di pistacchi. 

Note:
* far riposare la pasta frolla in frigo per un paio d'ore oppure mezz'ora in freezer.












Con questa ricetta partecipo al contest indetto dal blog In cucina con gioia in collaborazione con Aroma Sicilia 

lunedì 18 novembre 2013

Risotto al moscato con prosciutto cotto e tocchetti di pollo

Buon inizio di settimana, amici,
oggi vi offro un risotto, un primo piatto tipico della nostra cucina italiana e preparato in numerose varianti. La mia proposta di oggi è semplicissima, infatti ho scelto ingredienti di facile reperibilità e quindi spesso presenti nelle nostre case - semplice e veloce da preparare e perfetto per la tavola di tutti i giorni.
Inoltre, vi consiglio di  non rinunciate a una generosa spolverata di pepe nero. 
Ingredienti (per 3/4 persone)
riso carnaroli qb (circa 100 g a persona)
70 g di prosciutto cotto senza proteine del latte e senza lattosio in una sola fetta
100 g di petto di pollo (una fettina)
1 cipolla bianca
olio e.v.o qb
brodo di pollo qb (ne servirà circa 1 litro e mezzo)
1 bicchiere di Moscato (o altro vino bianco)
sale qb
pepe nero Tec Al
Preparazione:
Ho fatto un battuto di cipolla, ho tagliato il pollo a pezzettini e il prosciutto a dadini. Ho fatto appassire la cipolla in una casseruola con l'olio evo, quindi ho unito il pollo e il prosciutto cotto. 
Ho aggiunto il riso lasciandolo tostare nel condimento, l'ho bagnato con il Moscato e quando questo è evaporato, ho portato il risotto a cottura unendo il brodo bollente, un mestolo alla volta.
Ho tolto il risotto dal fuoco, ho aggiustato di sale e pepe e ho fatto riposare la preparazione per due minuti prima di servire. 

venerdì 15 novembre 2013

Banana Bread di Martha Stewart in versione light, senza burro e senza derivati del latte

Questo banana bread è uno di quei dolci da colazione che desideravo provare da tempo e, complici due banane da consumare, detto fatto! La ricetta è ispirata a una proposta di Martha Stewart ma da me riadattata in versione senza burro e milk-free.Trovate la ricetta originale qui. Sono molto orgogliosa di questo banana bread essenzialmente perchè nonostante le conversioni da cup a grammi, la sostituzione del burro con l'olio e della panna acida con lo yogurt di soia, il risultato è stato ottimo. Io ne ho mangiato pochissimo perchè non amo il gusto della banana ma i miei uomini l'hanno divorato. Forse la foto non rende al meglio e, chi è abituato a usare il burro, storcerà il naso, ma poco importa perchè sono certa che tanti di voi sapranno apprezzarlo!
Passando ad altro, credo di dovervi delle spiegazioni, dato che continuo a sembrare un fantasma in rete. In realtà la questione è semplicissima: fatico ad abituarmi ai nuovi ritmi e non è facile scrivere con serenità perchè sono sempre di corsa e anche quando potrei rilassarmi un attimino, alla fine non riesco perchè penso a tutte le altre cose che dovrei fare in quel momento.
Questo inverno sarà molto intenso dato che sto lavorando tantissimo, ma tranquilli, non rischio di diventar ricca nè di pagarmi un mutuo nè di pianificare nulla, al momento sto facendo più lavori - alcuni dei quali sono remunerati, altri no (ma nei quali nutro la speranza di costruire qualcosa) - e la conseguenza più immediata di questa situazione è che mio figlio - che comunque è in buonissime mani dato che di mattina frequenta la scuola materna e il pomeriggio, quando sono al lavoro, sta con i miei - inevitabilmente risente dei nuovi ritmi e ha rincarato la dose dei capricci quando siamo a casa. Questo è quanto, amici ..
Augurandovi di trascorrere un sereno w-end, vi lascio al dolce, che vi invito a provare e a farmi sapere se vi è piaciuto!

Ingredienti:
100 ml di olio d'oliva leggero
200 g di zucchero semolato
2 uova
190 g di farina 00
12 g di lievito vanigliato
250 g di banane (2 banane) molto mature
100 g di yogurt di soia (1 vasetto)
50 g di nocciole tritate in modo grossolano
Preparazione:
1) Ho preriscaldato il forno a 180 gradi
2) Ho sbucciato due banane, le ho tagliate a rondelle e le ho schiacciate per bene con la forchetta
3) Ho lavorato uova e zucchero con lo sbattitore per un paio di minuti, poi vi ho aggiunto l'olio, quindi lo yogurt, la farina e infine il lievito e le noccioline tritate.
4) Ho continuato a lavorare il composto con lo sbattitore per un paio di minuti.
5) Ho oleato uno stampo da plumcake che ho foderato con carta da forno bagnata e strizzata e vi ho versato il composto.
6) Ho fatto cuocere per circa 40 minuti.

Note

è molto importante che l'olio d'oliva non sia appena spremuto, meglio ancora se utilizzate l'olio dell'anno precedente (io ho fatto così!), che sarà molto più leggero e quindi non coprirà affatto nessun altro sapore oppure potete acquistarne uno fruttato, leggero.

venerdì 8 novembre 2013

Il nostro risotto di Halloween, risotto zucca e carote


Salve amici,
oggi vi propongo il risotto che - come qualcuno avrà letto su facebook - è stato oggetto di bis da parte di mio figlio. A prescindere dal fatto che fosse molto buono, potete immaginare - mamme - me alle prese con questa gioia immensa (che mi sono messa subito a sbandierare su facebook !!) proprio perchè in quasi tre anni di lotte per farlo mangiare il più possibile (che va tradotto in almeno mezzo piatto di pasta) questa è stata la prima volta che, senza sollecitazioni da parte mia, ha mangiato con gusto ben due piatti di una stessa pietanza!
Le dosi indicate vanno bene per 4 persone e avanzerà di sicuro un pò di purea che potrete conservare in frigo e consumare entro un paio di giorni. Ve la propongo in questa versione più ricca, con bricioline di salsiccia, per farla mangiare con gusto anche a chi non ama il connubio dolce zucca e carote (come il mio compagno!), a me è piaciuto anche senza salsiccetta!
Adesso vi lascio e vi auguro buona giornata mentre io mi dedicherò alla preparazione della torta di compleanno del mio compagno!!!
Buona giornata a tutti e a presto!
Ingredienti: (per 3-4 persone)
riso per risotti
500 kg di carote (al lordo)
2 fette di zucca
salsiccia sbriciolata 100 g
2 cipolle piccole
vino bianco qb (circa 1/2 bicchiere)
peperoncino Tec-Al
rametto di rosmarino
Preparazione:
Ho mondato le carote, le ho tagliate a rondelle e le ho trasferite in una pentola capiente coprendole con l'acqua. Ho fatto cuocere a fuoco medio per un'oretta o fin quando le carote sono diventate morbide. Se volete accelerate il processo di cottura, potete usare la pentola a pressione: fatele cuocere 20 minuti dopo che andrà in pressione e poi scolate.
Ho scolato le carote, le ho messe da parte ma ho conservato l'acqua di cottura che utilizzerò per cuocere il risotto.
Durante la cottura delle carote, ho preso un tegame, ho fatto un battuto di cipolla per fare un leggero soffritto, non appena la cipolla si è leggermente imbiondita, ho aggiunto la zucca tagliata a tocchetti e ho fatto cuocere. Ho aggiunto un mestolo d'acqua e ho lasciato cuocere per circa 20 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dalle dimensioni dei pezzettini di zucca, più saranno piccoli, più veloce cucinerà.
A cottura ultimata, ho scolato carote e zucca e le ho passate al minipimer lasciandone da parte un pò.
Ho fatto un battuto di cipolla che ho lasciato imbiondire in poco olio, ho aggiunto il riso e ho mescolato continuamente con un cucchiaio di legno e non appena i chicchi sono diventati quasi trasparenti, ho sfumato con il vino bianco, quindi ho iniziato ad aggiungere mestoli d'acqua (l'acqua di cottura delle carote) che avevo preventivamente portato a bollore alternandoli a cucchiai di purea. Quando l'acqua stava per terminare, aggiungevo mestoli di purea, mescolavo per far insaporire e poi aggiungevo nuovamente l'acqua. Ho portato a cottura, ho aggiustato di sale e pepe e ho servito.

martedì 5 novembre 2013

Tortine capresi con cioccolato di Modica alla cannella, senza latte, senza burro, senza farina di frumento, senza lievito e .. quasi light

Buongiorno a tutti,
come state?! Dopo aver proposto diversi salati è tempo di tornare ai miei cari dolci!! In questo periodo sto cucinando tantissimo ma fatico a trovare il tempo per scrivere post, ricette, far foto e quant'altro. Ecco che finalmente riesco a far emergere dalle mie bozze, una ricetta che avevo adocchiato tempo fa su Leitv : una ricetta di caprese senza burro che mi incuriosiva parecchio e che vi presento oggi con qualche piccola variante.
Ho dimezzato le dosi di cioccolata - causa distrazione - dato che avevo il bambino che voleva impastare e mi gironzolava attorno come un'apina sul miele!! Inoltre nella mia ricetta, ho inserito il cioccolato di Modica alla cannella che mi è stato regalato dalla sorellina e dal cognato nonchè dell'ulteriore cannella per rafforzare l'aroma.
Il risultato?!
La miglior torta "senza" che abbia mai fatto. Proverò ad abbassare la quantità di zucchero - magari sostituendolo con del fruttosio o con dell'altro dolcificante naturale - e speriamo venga bene lo stesso!!! 
Ho utilizzato uno stampo rotondo da 24 cm, ma ve la presento in questa romantica forma che ho realizzato per i miei due lovers. I ritagli, invece, sono finiti in una coppa con panna che non ho fotografato perchè non me ne hanno dato il tempo! Potete fare come me, usare dei coppapasta delle forme che più preferite oppure cospargere di zucchero a velo e tagliare la torta a fettine. 
Ingredienti:
5 uova
200 g di zucchero
200 g di farina di mandorle (mandorle tritate)
100 ml di olio di oliva (sceglietene uno leggero)
100 g di cioccolata di Modica (Dolceria Bonaiuto) alla cannella
2 prese di cannella
zucchero a velo
Preparazione:
  1. Ho tritato le mandorle in modo grossolano, vi ho aggiunto 100 g di zucchero e ho messo da parte.
  2. Ho mescolato l'altra metà dello zucchero con i tuorli. 
  3. Ho spezzettato la barretta di cioccolato e l'ho sciolta a bagnomaria (fuoco bassissimo) 
  4. Ho preso una ciotola capiente e vi ho versato la cioccolata fusa, l'olio e il composto a base di tuorli e zucchero e infine il composto a base di farina e zucchero e le 2 prese di cannella.
  5. Ho montato a neve gli albumi e li ho incorporati delicatamente al composto.
  6. Ho rivestito la teglia con carta da forno e vi ho versato il composto.
  7. Ho infornato in forno preriscaldato a 180 gradi (ventilato) per 40 minuti.
  8. Lasciate raffreddare, spolverate con zucchero a velo e servite. Si presenterà leggermente umida all'interno ed è buonissima proprio per questo!




Questa ricetta partecipa al contest indetto dal blog Unafettadiparadiso













venerdì 1 novembre 2013

Soda Bread ovvero Pane a lievitazione istantanea

Entusiasta è dire poco. Io e i lievitati eravamo incompatibili: è la storia di un amore - fino a oggi - mai ricambiato!!! Ma questo pane è di una facilità e di una velocità disarmante, l'impasto può esser fatto a mano ed è velocissimo. Sono riuscita a fare un buon pane in casa e per di più senza ore di lievitazione, impasti e pieghe varie, pronto in circa 30 minuti. Secondo me vale la pena provarlo!!! La ricetta arriva dal blog di Simona, dove, oltre a tante deliziose ricette, potrete trovare interessanti spunti per l'home-made!! .. Inoltre, vi informo che ha appena indetto un contest  che non dovete assolutamente farvi sfuggire. Siete ancora qui?! Correte a vedere e partecipate! :) 
Ingredienti:
400 g di farina 00
100 g di farina integrale 
1 cucchiaino da tè e 1/2 di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino da tè e 1/2 di sale
1 cucchiaino da tè di zucchero
il succo di 1/2 limone (1 cucchiaio da minestra circa)
3 cucchiai (da minestra) di olio e.v.o
300 ml di latte di riso
Preparazione:
Ho unito dapprima le farine, poi il bicarbonato, il sale, lo zucchero, infine ho aggiunto i liquidi ossia il succo di limone, l'olio e il latte. Ho impastato a mano per un paio di minuti e "magicamente" si è formata subito una palla ben soda. Ho inciso una croce con il manico del cucchiaio di legno, ho spolverato con la farina e ho infornato in forno preriscaldato a 200 gradi (ventilato). Affichè si crei dell'umidità, ho aggiunto una pirofilina (che ho posto alla base del forno) con poca acqua. Ho cotto per 20 minuti con la teglia coperta da carta stagnola, trascorsi i 20 minuti ho rimosso la stagnola e ho lasciato cuocere per altri 15 minuti.