giovedì 28 giugno 2012

Confettura di pesche e susine



Un'altra confettura ?! .. siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! 
Cari amici,
preparare le confetture mi diverte troppo e appaga tutti i miei sensi, nel corso della preparazione e durante il tempo di riposo la mia casa si riempie di profumi inebrianti, mentre mescolo la frutta che cucina mi sento una sorta di fattucchiera che prepara la sua pozione magica, durante l'invasamento c'è il momento dell'assaggio (goduriaaaaaaaaa) e dopo averla invasata, l'attesa.
Sembro folle, lo so, ma ci provo un gusto che non so davvero con quali parole descrivere!
Mi avevano regalato delle prugne gialle e ho pensato di trasformarle in confettura, alla quale ho aggiunto una pesca ben matura. Ecco la mia prima confettura mista.
Al contrario di quanto accaduto con la confettura di fragole e albicocche, questa ha schiumato pochissimo e si è addensata in circa 40 minuti di cottura! 
Inoltre, poichè le prugne sono ricchissime di pectina, ho ridotto il tempo di riposo a 6 ore anzichè 12. 
Con 850 g di frutta ho ottenuto 600 g di marmellata! 
Vi lascio alla ricetta e vado a preparare la cena per stasera. Ho invitato qualche amico per guardare la partita! Vi racconterò tutto nel prossimo post! :)

Difficoltà: Semplice
Cottura: 40 minuti + 6 ore di riposo
Preparazione: 20 minuti
Costo: basso

Ingredienti:
750 g di susine (prugne gialle)
100 g di pesche
350 g di zucchero di canna
1 limone

Preparazione
Ho lavato per bene la frutta, ho denocciolato le prugne e le ho tagliate in 4 pezzetti lasciando la buccia.
Ho sbucciato la pesca, l'ho denocciolata, sbucciata e tagliata a pezzettini, ho quindi inserito tutta la frutta in una pentola in acciaio inossidabile, ho spremuto il succo di un limone e unito lo zucchero.
Ho mescolato, ho messo il coperto e ho fatto riposare per 6 ore.
Trascorso il tempo del riposo, ho lasciato cuocere a fiamma moderata per 20 minuti, ho schiumato e, sempre continuando a mescolare, ho abbassato leggermente la fiamma e ho fatto cuocere per altri 20 minuti.
A questo punto ho messo i vasetti nello sterilizzatore in modo da averli bollenti e, una volta che la frutta si è addensata, l'ho passata al minipimer per un minuto scarso e dopo di ciò ho lasciato cuocere per altri 10 minuti.
Ho spento il gas e ho subito invasato. Ho pulito il bordo del vasetto con un panno, ho chiuso e capovolto, lasciando i vasetti a testa in giù fino al completo raffreddamento della confettura. Qui trovate info e curiosità sulla preparazione e conservazione di marmellate e confetture. Mi farebbe piacere ricevere anche i vostri suggerimenti e consigli se qualche info non fosse del tutto corretta.

mercoledì 27 giugno 2012

Un due tre .. marmellate e confetture: ovvero cosa fare per preparare ottime marmellate fatte in casa


Carissimi amici,
dato che la faccenda delle confetture (o marmellate) mi sta appassionando più del previsto, mi sono documentata e vorrei condividere con voi alcune informazioni che ritengo essere attendibili perchè frutto di ricerche personali nonchè della mia piccola esperienza sul campo. Ovviamente, vi mi piacerebbe che arricchiste questo post con le vostre esperienze!
  • Fragole e frutti di bosco non vanno immersi nell'acqua corrente ma lavati con cura uno per uno per evitare che i frutti perdano il succo e l’aroma. 
  • E' sempre meglio evitare di preparare quantità abbondanti di frutta che richiederebbero tempi di cottura più lunghi e la cottura della marmellata non sarebbe omogenea: ne risentirebbe la consistenza e il colore.
  • Per la cottura, utilizzate una pentola grande, se possibile in acciaio inossidabile. Per evitare che la marmellata fuoriesca, riempite la pentola soltanto a metà. Occorre anche un cucchiaio di legno, una schiumarola  per schiumare la marmellata e, se possibile, un imbuto a bocca larga per facilitare l'invasamento.
  • Durante la cottura, rimestate continuamente con il cucchiaio di legno per evitare che la marmellata si attacchi al fondo della pentola e per facilitare l’evaporazione del liquido.
  • Con la frutta ricca di proteine (come le fragole) è necessario schiumare le marmellate. Infatti la schiuma naturale che si forma altera l’aspetto e la conservazione delle marmellate (che inglobano aria).
  • Come regola generale è indispensabile lavorare in condizioni igieniche perfette sia alla preparazione che alla cottura della frutta, sia nell’utilizzo degli elettrodomestici. Anche la minima sporcizia può causare il rapido deteriorarsi delle vostre preparazioni.
  • Dopo la cottura, le marmellate e le gelatine possono essere profumate con un po’ di grappa o di liquore di vostra scelta. L’aggiunta di grappa o di liquore in quantità ridotta (fino a 3 cucchiai da tavola) non influenza il processo di gelificazione. 
  • Per quantità maggiori, riducete in proporzione la frutta o il succo di frutta.
  • Scegliete dei vasetti di marmellata muniti di un coperchio a vite Twist-off ® (con un rivestimento protettivo sul bordo interiore). La consistenza, l’aroma e il colore naturale delle marmellate si conserveranno così perfettamente. I coperchi Twist-off® evitano che le marmellate si prosciughino e si sviluppino dei microrganismi. I fogli di cellophane non offrono una protezione abbastanza sicura a lungo termine, infatti sebbene ricordo che mia mamma li usava, io non li ho mai messi!
  • Le marmellate e le gelatine devono essere versate in vasetti perfettamente puliti: il bordo deve essere pulito prima della chiusura del vasetto. Dopo aver riempito e chiuso i vasetti, capovolgeteli immediatamente sul coperchio per 5 minuti circa. Così l’aria non penetrerà nel vasetto e la qualità delle marmellate non subirà alcuna alterazione.
  • Conservate al fresco e al riparo dalla luce, le vostre marmellate mantengono il loro colore e gelificheranno perfettamente.
  • I vasetti di marmellata avviati devono essere conservati in frigorifero. Una volta aperti i vasetti, la struttura solida delle marmellate e delle gelatine si altera e può provocare la formazione di succo.
  • L’aggiunta di ingredienti grassi (noci o fiocchi di noci di cocco) o di altri piccoli supplementi (foglie di menta o di melissa) dopo la cottura riduce la durata di conservazione delle marmellate.

Collaborazione con Peyrano

Carissimi amici,
oggi vi presento la collaborazione con l'azienda Peyrano. Come tutti sanno, Torino è stata una delle prime città d'Europa a intraprendere la lavorazione del cacao, addirittura a partire dal XVI sec!
L'azienda Peyrano affonda le sue radici nel lontano 1915 con l'apertura di un laboratorio proprio sul lungo Po e, di generazione in generazione, continuano la tradizione pur con le innovazioni tecnologiche di cui sono all'avanguardia , i criteri artigianali di scelta della materia prima e di lavorazione. Quanto alle materie prime da loro utilizzate, le fave di cacao vengono acquistate e importate direttamente da: Venezuela, Ecuador, Perù, Granada, Madagascar, Trinidad, Sumatra e Giava.
Il cacao di Trinidad è indispensabile per il cioccolato fondente, mentre quello di Sumatra è fondamentale nella preparazione del cioccolato al latte. A ciò si affiancano la vaniglia bourbon, le tipiche nocciole piemontesi, le mandorle di Avola e i pistacchi di Bronte, tutti prodotti d'eccellenza che concorrono nella realizzazione di una deliziosa cioccolata.
Nelle immagini che seguono vi mostrerò quello che mi è stato inviato .. 
1 kg di cioccolato fondente, 1/2 kg di cioccolata al latte, 1/2 kg di cioccolato bianco

"Il sogno di Bruna": Crema di cioccolato con bacche di vaniglia Bourbon
Crema da spalmare al gusto Bicerin

Qualche sera fa ho assaggiato la crema IL SOGNO DI BRUMA: una vera delizia, una crema dal sapore delicato con l'aroma di vaniglia che la caratterizza e la differenzia dal mare di creme spalmabili al cioccolato. D'estate, ovviamente, la cioccolata va usata con cautela ma vi mostrerò presto delle preparazioni a base di cioccolata che possono essere apprezzate anche quando fa caldo! 

lunedì 25 giugno 2012

Tartine al melone e bacon - RICETTA CON LATTICINI

Cari amici,
quest'anno l'estate è arrivata prepotentemente dappertutto e il caldo sembra non volerci più abbandonare!
Ecco quindi l'idea di creare un aperitivo sfizioso o un antipasto stuzzicante e veloce da preparare a base di melone, che non deluderà nemmeno i palati più fini!
Vi lascio alla preparazione:
Difficoltà: semplice
Cottura: 15 minuti
Preparazione: 30 minuti + 60 minuti di riposo in frigo
Costo: basso
Ingredienti: (per 8 tartellette )
bacon 8 fettine
160 g melone cantalupo
60 g di philadelphia
1 rotolo di pasta sfoglia
1 cucchiaio di fruttosio
olio extravergine di oliva
menta qb
Preparazione:
Ho acceso il forno a 200 gradi  e ho srotolato la pasta sfoglia da cui ho ricavato 8 tartine, alcune a forma di cuore e altre rotonde.
Ho infornato le tartine e le ho lasciate cuocere per 15 minuti. 
Ho lavorato la philadelphia con il fruttosio, ho tagliato il melone a pezzettini e, dopo averlo unito al composto a base di philadelphia, ho passato tutto al minipimer.
Ho messo la crema ottenuta in frigo e l'ho lasciata riposare per un'oretta.
Terminato il tempo di riposo, ho fatto scaldare una padella antiaderente con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e vi ho fatto saltare il bacon. 
Al centro delle tartine ho versato la crema di melone e su di essa ho adagiato il bacon. 
Ho guarnito con della menta fresca e ho creato dei maltagliati da intingere nella crema di melone sfruttando la sfoglia avanzata. 

Questa ricetta partecipa al contest Melone e Anguria organizzato da About Food 

Insalata di fagiolini e tonno

Cari amici,
come state?! Mi auguro che il vostro w-end sia servito a riposare un pò! 
Noi abbiamo portato la piccola peste al mare e adesso so già che, come lo scorso w-end, tenterà di portare il mare a casa .. parola chiave_ acqua! Ad ogni modo, vi lascio con quest'insalata che ho preparato venerdì sera. A cavallo del w-end cerco sempre di cucinare qualcosa di veramente leggero per consentirmi poi qualche eccesso in più e questa settimana è toccato al fagiolino che ho servito come piatto unico abbondando un pò con le porzioni e aggiungendo il pesce. Qui trovate una variante golosa dell'insalata di fagiolino, preparata qualche tempo fa e assolutamente da rifare!
Vi lascio alla preparazione e vi auguro una buonissima giornata!


Difficoltà: semplice
Cottura: 15 minuti 
Preparazione: 30 minuti + 1 h di riposo in frigo
Costo: basso
Ingredienti: (per 2)
700 g di fagiolino
1 peperone rosso cornetto
1 scatoletta di tonno al naturale 
1 lime bio
olio qb
sale qb
pepe qb
Preparazione
Ho lavato e spuntato i fagiolini e li ho fatti cuocere in pentola a pressione (con aria condizionata  a palla, dato il caldo!) . Quando la pentola è andata in pressione, ho abbassato il gas portandolo al minimo e ho lasciato cuocere per 15 minuti. Ho scolato i fagiolini e li ho immersi in acqua tiepida per interrompere la cottura e mantenere il colore vivo. 
In una pirofila capiente, ho unito i fagiolini ai peperoni che avevo precedentemente tagliato a striscioline sottili, ho aggiunto il tonno sminuzzandolo con una forchetta e ho mescolato bene il tutto.
Ho spremuto il succo di un limone, salato, pepato e aggiunto un pò d'olio. 
Una sola precisazione: mettete due scatolette di tonno per rendere l'insalata più completa! Io ne avevo una soltanto e quindi non ho potuto fare altrimenti.

domenica 24 giugno 2012

Salata tunsiyya ovvero Insalata tunisina

Cari amici, come state?! 
Ho rispolverato questa ricetta per partecipare al contest di Esme, essenzialmente perché sono molto affezionata a questo piatto e poi perché essendo davvero fresco, può essere un suggerimento per evitare di usare i fornelli e accendere invece il gusto! 
vi lascio al post:
.. E il mio viaggio nel tempo .. Cinture allacciate, pronti, si parte ..
Volevo rifarla già da tempo, e dato che la primavera prima o poi tornerà, la propongo come piatto propiziatorio! 
Questa pietanza, semplice e buona, evoca in me i ricordi di tante estati trascorse a Tunisi e nei dintorni. Il primo viaggio fatto in Tunisia, è stato per vacanza, una settimana di mare ad Hammamet con il mio ragazzo di allora. Questa insalata rappresentava spesso il mio pranzo, infatti, considerando che la temperatura di Tunisi ad agosto supera i 30 gradi, era davvero rinfrescante e ipocalorica!
Quello che però allora ignoravo, è che ne avrei mangiate un bel pò e per tante altre estati, nei ristoranti della capitale, Tunes el 3asima, appunto!
Tunisi è per me un posto magico, lì hanno avuto luogo dei cambiamenti importanti nella mia crescita e maturazione, lì studiavo arabo e mi disperavo perché i tunisini, vedendomi straniera mi parlavano in francese, prescindendo dal fatto che potessi non conoscere il francese e comprendere invece l'arabo.
Ad ogni modo, lo capivo davvero poco e lo parlavo ancora meno i primi anni, ma ero lì per imparare e quindi mi sforzavo di comunicare nella loro lingua! 
Quando ripenso a quegli anni, mi viene una gran nostalgia e mi lascio andare al pericolosissimo flusso di coscienza in grado di far moltiplicare le righe di questo post. 
Tornando alla realtà, vi posto la ricetta, quella originale, é davvero fresca, un ottimo alleato per i pranzi della caldissima estate che speriamo arrivi presto! Inoltre, può anche esser usato come pranzo a sacco per le gite fuoriporta o semplicemente consumato in pausa pranzo.


Difficoltà: facile
Cottura: circa 20 minuti (per le uova)
Preparazione: 40 minuti
Costo: basso 
Ingredienti: (per 2 persone)
6 pomodorini di pachino
1/2 peperone verde
1 cipolla bianca
1 cetriolo
180 g di tonno al naturale (2 scatolette piccole)
2 uova
una manciata di olive nere (scegliete quelle infornate se le trovate)
olio qb (un filo d'olio è sufficiente)
sale qb
pepe qb
mentuccia tritata
Preparazione:
Ho messo a bollire le uova fino a farle rassodare e nel frattempo ho iniziato a preparare le verdure. Le ho lavate con cura e le ho tagliate a dadini molti piccoli. Ho aggiustato di sale e ho aggiunto le spezie, ho versato un filo d'olio e ho mescolato bene la mia insalata. Ho suddiviso l'insalata in due insalatiere piccole e, una volta raffreddate le uova, le ho divise in 4 parti e poi le ho aggiunte al mio piatto assieme alle olive. 


Quello che vedete qui sopra è invece il "kaskrout bi-tunna" ossia il "Sandwich al tonno" che altro non è se non un modo diverso e più pratico di presentare la salata (o come dicono i tunisini SLATA) tunsiya, messa appunto in una baguette e porzionata e venduta per pochi dinar. 

Piccola postilla: Una ragione per la quale evito di postare i piatti internazionali è perchè innanzitutto è spesso difficile rintracciare gli ingredienti e capita anche che non siano poi nemmeno quelli autentici creando un risultato che sebbene si avvicini all'originale non lo è mai. Posto quindi questa ricetta per la facilità di reperimento degli ingredienti, la semplicità di esecuzione e ovviamente il carico di emotività che la contraddistingue. (Scusate, so bene che le postille sono da gente noiosa e logorroica!!! ;) )

Con questa ricetta ho il piacere di partecipare al contest di Esme del blog La cucina di Esme

venerdì 22 giugno 2012

Gelo di anguria (o melone rosso) con fruttosio

Cari amici,
è appena trascorso il primo giorno d'estate ma un pò in tutta Italia, dato il caldo, è come se fossimo a ferragosto! L'anguria è secondo me la frutta estiva per antonomasia, quella più rinfrescante e pronta a offrire un immediato senso di refrigerio. Nel mio frigo infatti d'estate abbonda sempre e oggi ho pensato di trasformarla nel buonissimo gelo che vedete. 
Questo fresco dessert fa parte dell'antica pasticceria siciliana, molto noto soprattutto nel palermitano e nel messinese ma praticamente sconosciuto dove vivo io.
Come da tradizione, ho aggiunto la cannella e poi, sorpresone (per me innanzitutto!) i pistacchi sotto forma di croccantini. Non vi nego infatti che ho pensato ai croccantini più per l'accostamento cromatico che mi intrigava che per reale convinzione .. e invece mi sono ritrovata a sgranocchiarli avidamente con il gelo! 
Quando servirlo?! A fine pasto sostituirebbe la frutta, è l'ideale per un fresco spuntino, per la merenda dei bimbi (e non solo!) e, perchè no, per soddisfare ogni vostro languorino!!! 
Potete prepararlo con largo anticipo e riporlo in frigo, dove si conserverà bene per un paio di giorni, vi consiglio però di aggiungere i croccantini al momento di servire!
Vi lascio alla ricetta .. 


Difficoltà: semplice
Cottura: 10 minuti
Preparazione: 10 minuti + 1 h di riposo in frigo
Costo: basso
Ingredienti: (per 3 coppette) 
300 g di anguria o melone rosso
70 g di fruttosio
30 g di maizena del Molino Chiavazza
1/2 cucchiaino scarso di cannella
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia Flavourart
Croccantini di pistacchio I dolci sapori dell'Etna
Preparazione:
Ho privato dei semini la polpa di melone e l'ho tagliata a cubetti per esser poi passata al minipimer. A questo punto l'ho trasferita in una pentola, vi ho aggiunto il fruttosio e, dato che in genere uso lo zucchero semolato, l'ho assaggiato di tanto in tanto per fermarmi al grado di dolcezza desiderato. Ho aggiunto la cannella e l'estratto di vaniglia e infine ho unito lentamente la maizena mescolando continuamente fino a portare il composto a ebollizione. Ho lasciato che si addensasse, continuando a mescolare per evitare la formazione di grumi nonché per evitare che si attaccasse alla pentola. Ho lasciato raffreddare le coppette a temperatura ambiente e poi ho riposto in frigo. 

giovedì 21 giugno 2012

Confettura di albicocche

Carissimi,
eccomi con un'altra marmellata, o meglio confettura.
La frutta di stagione primaverile ed estiva è la mia preferita e, oltre a mangiarla al crudo, impiegarla nei dolci e trasformarla in conserve sono i modi migliori per valorizzarla.
La confettura di albicocche è la più classica nonchè quella di gran lunga più impiegata nell'industria dolciaria.
Ho cercato di tenermi bassa con lo zucchero sperando di non intaccare il gusto e al contempo temendo che un bagno di zucchero oltre a far salire le calorie inutilmente, potesse coprire il gusto di questo frutto delizioso.


Difficoltà: semplice
Cottura: 40 min + 12 ore di riposo 
Preparazione: 30 min
Costo: basso
Ingredienti
1,5 kg di albicocche
700 g di zucchero semolato
1 limone
Preparazione:
Innanzitutto ho messo a bagno le albicocche e ho cambiato più volte l'acqua in modo da eliminare le impurità. Le ho denocciolate e tagliate in quattro parti, le ho quindi inserite in una pentola alta lasciandole a macerare con lo zucchero e il succo di limone per oltre 12 ore. Dicono infatti che più lunga è la macerazione, migliore sarà il risultato in termini di gusto e profumo della marmellata. Non so se sia vero o meno, ma dato che le albicocche contengono poca pectina, ho deciso di fare con calma e lasciarle macerare per oltre 12 ore. 
Trascorso il tempo del riposo, le ho cotte a fuoco allegro e ho portato a ebollizione mescolando continuamente per circa 30 minuti. Ho spento il gas e le ho passate al minipimer in modo da ottenere una purea vellutata. 
A questo punto, ho messo i miei vasetti nello sterilizzatore e ho riacceso il gas lasciando addensare per altri 10 minuti. 
Ho versato la marmellata (bollente) nei vasetti (bollenti), ho chiuso bene e li ho capovolti.
Li ho lasciati a testa in giù fin quando si sono raffreddati del tutto!
Cosa fare con questa delizia?! Dalla colazione a base di burro e marmellata, alla farcitura delle crostate, muffin, biscotti, la sacheeeeeer, che devo rifare assolutamente al più presto.arissimi,
carta Star
Ecco uno dei tanti modi per impiegare la confettura .. Mi era avanzata della pasta sfoglia e ho pensato di  ricavare dei fiorellini e qualche cestino che il mio cucciolo ha divorato a merenda con le pere piccoline!

Paella alla Valenciana

Carissimi amici,
vi piace questo piatto?! Noi ci siamo davvero leccati i baffi e il merito non è certo mio dato che ho fatto ben poco stavolta! In seguito al successo del precedente primo preparato da Arnaboldi e postato qualche tempo fa, ho deciso di provare la paella. 
E' sufficiente per due e in meno di mezzora voli con la fantasia in Spagna! 
Ma ci credereste che quando sono stata a Barcelona non ho mangiato altro che paella?! La paella è un piatto buonissimo e questa qui preparata da Arnaboldi regge benissimo il confronto! 
Io  l'ho arricchita con dell'altro surimi e l'ho servita su una foglia di radicchio fresco. 

Difficoltà: facile

Cottura: 20 minuti

Preparazione:2 minuti
Costo: basso
Ingredienti(per 2):

150 g di surimi
2 foglie di radicchio
1 busta di Paella alla valenciana Arnaboldi
Preparazione
Ho seguito le indicazioni presenti sul retro della busta, ossia versare il contenuto della busta in una padella larga (del diametro di circa 24-26 cm) contenente 600ml di acqua fredda e 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva. Portare ad ebollizione senza coperchio, mescolando di tanto in tanto. In questa fase ho aggiunto il surimi che avevo precedentemente tagliato a rondelle. Dal momento dell'ebollizione cuocere fino a completo riassorbimento dell'acqua (15 /20 minuti), mescolando frequentemente per evitare che si attacchi. 
Inoltre la paella è il piatto del mese con cui partecipare al concorso "Viaggia in cucina" .

Proponete i vostri menù inviando una ricetta in abbinamento al prodotto Arnaboldi del mese, basta che creiate una ricetta che si accosti alla paella e potrete vincere una fornitura completa di prodotti Arnaboldi, un set composto da due pentole antiaderenti con coperchio e un tagliere per polenta e partecipare all'estrazione finale di un Weekend in una capitale europea per due persone. Mica male, no?! Infatti io ci provo! :)

domenica 17 giugno 2012

Torta di pesche e amaretti

"La consapevolezza di quello che si cucina, del perchè lo si cucina e per chi, dà godimento: dalla scelta degli ingredienti alla preparazione della tavola, dall'abbinamento delle portate all'accompagnamento dei vini. Cucinare ci fa sentire umani." (S. A. Hornby, M. R. Lazzati, La cucina del buon gusto, Feltrinelli ed., 2012)

Carissimi amici, questa è una delle frasi che ho letto nel libro da cui ho attinto la ricetta della torta che vi presento oggi, delle parole in cui leggo me stessa nonchè parole che, a mio avviso, riassumono l'essenza del libro stesso scritto a quattro mani da Simonetta Agnello Hornby e Maria Rosario Lazzati.
In questo scritto, le autrici vivendo all'estero utlizzano il cibo come antidoto contro la tristezza e l'isolamento nonchè come un appiglio a volte estremo alle loro terre d'origine, la sicilia per una, la lombardia per l'altra. Tornando al mio cake, è stato preparato pensando al contest organizzato da Deborah del blog Diario della mia cucina e da Fabiola del blog Olio e Aceto a cui ho il piacere di partecipare.
Difficoltà: semplice
Cottura: 40 min 
Preparazione: 30 min
Costo: basso
Ingredienti:   
1 kg di pesche mature 
150 ml di vino bianco
4 uova
100 g di farina Autolievitante del Molino Chiavazza
160 g di zucchero di canna
200 g di farina di amaretti (amaretti tritati)
Preparazione
Ho sbucciato le pesche, le ho tagliate a fettine di mezzo centimetro ciascuno e le ho messe in una ciotola a macerare per 30 minuti.
Ho preriscaldato il forno a 180 gradi. Ho separato i tuorli dagli albumi e, con lo sbattitore elettrico, ho montato gli albumi a neve e li ho messi da parte.
In una ciotola capiente, ho sbattuto i tuorli con lo zucchero per 5 minuti, fino a quando si sono trasformati in una spuma gialla. Ho incorporato farina e lievito e ho continuato, dopo aver aggiunto la marinatura delle pesche, a sbattere energicamente.
A questo punto, ho incorporato le pesche e gli amaretti sbriciolati. Infine, ho unito delicatamente gli albumi con movimenti circolari dal basso verso l'alto, in modo da non schiacciare l'aria.
Ho rivestito una tortiera (da 26 cm) con carta da forno, vi ho versato il composto e ho infornato per 40 minuti, fin quando la superficie è diventata dorata.
Inoltre, dopo averla fatto raffreddare a temperatura ambiente, vi consiglio di riporla in frigo. Fresca, e accompagnata da una pallina di gelato alla vaniglia o alla pesca è ancora più buona!


venerdì 15 giugno 2012

Biscotti afrodisiaci con cuore di ceci, liquirizia e pinoli

Cari amici,
continuano le sperimentazioni con la farina di ceci.
Stamattina ho fatto questi biscotti e, in tutta onestà, li ho assaggiati terrorizzata. 
Temevo infatti di aver esagerato con le quantità e invece sono stati una piacevolissima sorpresa. L'aroma della liquirizia, che mi ha invaso la casa con il suo profumo, si sposa benissimo con il retrogusto della farina di ceci e la dolcezza dei pinoli.
Inoltre lo sapevate che i pinoli sono afrodisiaci?! :) Che sia vero o meno, i pinoli rappresentano una fonte di energia non indifferente e di conseguenza vanno consumati con moderazione!
Tornando al caso "la farina di ceci", grazie allo spunto preso dal contest, l'ho acquistata e mi sono messa alla prova con i brownies, questi biscotti e le buonissime panelle (peraltro stuzzichino tipico siciliano) che ho non ho ancora postato. 
Dalla preparazione di questi dolcetti ho imparato che la farina di ceci rende gli impasti morbidissimi ed elastici e di conseguenza, penso che inizierò a inserirla nei miei dolci. 
Box Star Pennsylvania
Difficoltà: semplice
Cottura: 20\25 min
Preparazione: 20 minuti 
Costo: basso
Ingredienti: (per 25/30 biscottini)
160 g di farina OO Manitoba del Molino Chiavazza
80 g di farina di ceci
1 uovo
120 g di margarina
120 g di zucchero semolato
50 g di pinoli
20 g di farina di mandorle (ottenuta tritando le mandorle)
1 cucchiaino di estratto di liquirizia di FlavourArt
1 limone bio


Preparazione:
Per prima cosa ho grattugiato la buccia di un limone e l'ho quindi spremuto mettendo da parte il succo in una ciotolina. A parte, ho sbattuto le uova e ho acceso il forno a 180 gradi, rivestendo la teglia con carta da forno in modo da averla pronta.


In un'altra ciotola ho lavorato il burro con lo zucchero fino a renderlo cremoso e ho aggiunto la buccia del lime grattugiata.


Ho unito lentamente tutti gli altri ingredienti ossia la farina di ceci, l'estratto di liquirizia, le uova sbattute, i pinoli spezzettati, la farina OO e quella di mandorle e infine il succo di limone filtrato. Ho lavorato il composto a mani nude fin quando si è formata una palla ben soda.


A questo punto, aiutandomi con un cucchiaino da tè, ho creato delle palline che ho riposto sulla carta da forno distanziandole di un paio di centimetri l'una dall'altra.
Ho infornato e ho lasciato cuocere per 20 minuti circa.


Non sono bellissimi, ma vi assicuro che sono una vera sfiziosità!
Questa ricetta partecipa al contest del Molino Chiavazza "Mani in pasta - La farina di ceci" 
















e al contest di Elena del blog Nella cucina di Ely 

giovedì 14 giugno 2012

Tiramisù alle fragole tet a tet

Carissimi amici,
le fragole stanno per finire e io stavo quasi per dimenticare questo dessert (rimasto tra le bozze) che ho definito tet a tet, proprio perchè, a mio avviso, si presta a esser diviso con qualcuno di speciale.
E' molto goloso e di facile preparazione, quasi intuitiva direi!
Difficoltà: semplice
Cottura: nessuna
Preparazione: 20 minuti
Costo: basso
Ingredienti: (per 2)
10 savoiardi
200 g di polvere di crema chantilly Cameo
200 ml di latte
1 vaschetta di fragole da 200 g
4 cucchiai di latte
1 cucchiaio di Amaretto di Saronno
Preparazione
Ho lavato le fragole, le ho tagliate e le ho messe a macerare con un cucchiaio di zucchero di canna.
Ho preparato la crema chantilly seguendo le indicazioni riposte nella busta, montando cioè la crema con 200 ml di latte freddo. Ho unito le fragole alla crema chantilly e ho messo in frigo. 
In una ciotola ho versato quattro cucchiai della mia marmellata di fragole e l'ho diluita con 4 cucchiai di latte e un cucchiaio di Amaretto di Saronno. E' proprio in questo composto che ho bagnato i savoiardi creando più piani alternati dalla chantilly + fragole. Ho decorato con le fragole e con le perline argentate, proprio come vedete in foto. Semplice, golosa e da condividere con chi amate. 



mercoledì 13 giugno 2012

Fusilli in crema di zucchine e pistacchio di bronte - ricetta con latticini

Carissimi amici,
come state?! Questa volta ho lasciato che fosse il salato a farmi le coccole ed è così che ho preparato questo sughetto davvero leggero e delicato!
L'ispirazione è arrivata dal mio cucciolo e dal bisogno di sperimentare nuovi accoppiamenti che destino in lui la curiosità verso alimenti sempre diversi. Ovviamente per lui niente formaggio, ma ho lasciato la fesa di tacchino e tutto il resto. Il piatto che vi propongo è realizzato con la pasta Verrigni, buonissima come quella fatta in casa, avvolta in una crema a base di zucchine, mela e fesa di tacchino e infine spolverata con l'ottimo pistacchio de I Dolci sapori dell'Etna. Auguro a tutti voi una splendida giornata e a presto con altre ricette di cucina tra le quali un piatto tipico siciliano ovvero la famosa pasta alla norma
Difficoltà: semplice
Cottura: 20 min. circa
Preparazione: 10 minuti
Costo: basso
Ingredienti: (per 2)
300g di pasta fusilloro Verrigni
1 zucchina 
1/2 mela
2 fettine di fesa di tacchino bio senza lattosio
1 cucchiaio di formaggio spalmabile (philadelphia)
una spolverata di Farina di Pistacchio I dolci sapori dell'Etna
sale qb
pepe nero qb
Preparazione:
Ho lavato le zucchine e la mela, le ho tagliate a fettine sottilissime e le ho versate in un tegame per farle stufare. Non ho aggiunto nè olio nè aromi, ma ho soltanto versato di tanto in tanto dell'acqua bollente lasciando cuocere per 15 minuti circa. Nel frattempo ho messo sù la pentola con la pasta. Ho aggiunto alle mie verdure il cucchiaio di philadelphia e ho mescolato bene e infine ho  unito la fesa di tacchino sbriciolata per poi passare tutto il composto al minipimer. Ho realizzato una cremina densa al punto giusto e ho aggiustato di sale e pepe.
Non ho fatto altro che attendere che la pasta fosse cotta per poi unirvi la crema ottenuta e spolverare con il profumatissimo pistacchio di Bronte. Provatelo, se volete potete sostituire la philadelphia con la panna e fare un piccolo soffritto di zucchine ma perché appesantirsi e far salire le calorie quando il risultato è identico?! Vi assicuro infatti che non occorre perché è un piatto eccellente: si prepara in pochissimo tempo, ha un basso contenuto di grassi e  davvero poche calorie. 

Con questa ricetta partecipo al contest di Valentina del blog Lacucinachevale 









e al contest di Cucina che ti passa  

Collaborazione con l'azienda San Martino

Buongiorno amici,
come va?! L'azienda che vi presento oggi è la San Martino.
La Cleca San Martino è stata davvero generosa nell'omaggiarmi dei suoi tantissimi prodotti. 
La fama dell'azienda è legata essenzialmente alla produzione del budino al cioccolato ma nel corso degli anni hanno proposto preparati per torte e dessert che conquistano i gusti di grandi e piccoli, preparati per torte senza zuccheri aggiunti, ideali per chi segue una dieta senza zucchero e nuovi preparati per torte e biscotti ricchi di fibre e ingredienti naturali.
Vi mostro subito tutto quello che mi è stato inviato, racchiuso in questa fantastica e utilissima scatola di latta :
Nelle immagini che seguono vedrete .. Preparati per torte, budini , crème caramel, tiramisù, torta caprese, crema catalana, preparati per cioccolato in tazza nonchè i preparati per brodo e un utilissimo ricettario! 






Che ne dite, mi metto all'opera?! Buona giornata a tutti e a presto!
Serena

martedì 12 giugno 2012

Collaborazione con l'azienda I Dolci Sapori dell' Etna


Salve a tutti,
oggi vi presento la collaborazione con l'azienda I Dolci Sapori dell'Etna, un'azienda giovane che si occupa della trasformazione della frutta secca come ad esempio il pistacchio, le mandorle e le nocciole. 
L'azienda si trova alle pendici dell'Etna, presso la cittadina di Bronte, nota a tutti per il suo oro verde, ossia il pistacchio. A Bronte infatti ogni anno ha luogo la Sagra del Pistacchio, meta di migliaia di visitatori da ogni parte della Sicilia che giungono a Bronte al fine di degustare i prodotti a base di pistacchio di cui la città è ambasciatrice. Tornando ai Dolci Sapori dell'Etna, come molti di voi sapranno, il pistacchio è largamente impiegato in pasticceria per la preparazione di torte, paste, torroni, mousse, gelati e granite e sappiate che soltanto il 20% resta in Italia quando invece l'80% viene esportato in Europa (Francia e Germania in primis). 
Vediamo da vicino i prodotti che mi sono stati inviati. 
  • I famosissimi croccantini, una sorta di torrone molto molto sottile, un tipo è a base di mandorle e l'altro è a base di pistacchi, una vera delizia entrambi, non saprei davvero quale scegliere! 

  • Il torrone di Pistacchio a base di pistacchi, zucchero e miele, che non avevo mai provato prima e che non vedo l'ora di impiegare nella preparazione di qualche fresco dessert estivo.

  • I fiocchi di neve, morbidissimi biscotti tipici della Sicilia, nelle due varianti: a base di mandorle e a base di pistacchi, ideali per accompagnare il caffè o semplicemente per concedersi uno sfizio. 

Le creme e i pesti:




  • Pesto di nocciola, pesto di pistacchio, pesto di mandorle, pesto di pistacchio e pomodorino, crema di nocciola, crema di pistacchio, crema di mandorle. In tutta onestà, devo ammettere di aver aperto subito il pesto di pistacchio e pomodorino per condire un paio di bruschette; ragazzi è eccezionale, un pesto dal sapore così delicato, non l'avevo mai assaggiato. 

e infine, la farina di Pistacchio .. che si può adoperare per completare un buon piatto di pasta, oppure nei dessert come base per i biscotti o in tantissimi altri modi, basta assecondare la propria fantasia!

Farina di pistacchio