Le mie letture

In questo spazio troverete il cuore dei pasticci che mi hanno dato le ali.
Le mie letture, i miei interessi, passati e presenti. Una parte di me che continua a esser presente.
Tempo fa curavo un blog che si occupava essenzialmente del mondo arabo visto dal punto di vista letterario, cinematografico e d'attualità. Ho trovato ingiusto averlo abbandonato, ve lo faccio assaggiare a piccoli sorsi, lentamente, sperando che vi piaccia.
Desidero aprire la nuova sezione del blog con queste righe, scritte la settimana prima di rientrare in Italia, nel lontanissimo settembre 2008 ..
Monte Sinai
Un paese musulmano a 12 giorni dalla fine del Ramadan .. una città di lavoratori annichiliti da un sole che incenerisce.

"Shishe e Decollete"
Sharm è Ramadan e digiuno e possente astinenza e rassegnata attesa.
E’ una città di turisti capricciosi alla ricerca di un esotismo polimorfo ma è anche una città di cravatte che cercano di stringere il nodo alla vista della gonna corta della turista con sigaretta .. una marlboro cinese capace di generare sussulti perché non potrà essere accesa prima del tramonto.
Un mondo che si colora quando il sole cala e un tiepido vento alita, fatto di shishe profumate e lunghe gallabeye frammiste a sinuosi decolleté e scarpe a punta Gucci decorosamente contraffatte.
E i Mc Donald boys sfrecciano per le strade di Na’ama bay e del deserto ..
E’ un microcosmo artificiale in cui tutto è complesso, in cui nulla è come appare, in cui nessuno è se stesso e da cui tanti, ahimè troppi, cercano di uscire .. uscire per riuscire e vivere.
Una fatica messa a dura prova dalle ore  di lavoro e di sudore sotto gli avvolgenti raggi sharmensi.
Un microcosmo di uomini senza anima.
E’ un paese di hostess e assistenti – sudate e consunte anche loro – che a Sharm trovano dimora temporanea e un rifugio da una patria che ha dato loro il benservito. Un paese fatto di guide e di ore di attese in aeroporto. Un popolo di nasi, mani, ph acidi e sederi torniti, visi senza occhi, bocche senza lingua con una voce che, sussurrando nervosamente, non smette di sperare che qualcuno la ascolti.
Un paese oggi stanco di parlare, un paese che si sveglierà e urlerà a squarciagola fin quando quel sistema silente smetterà di fare rimbalzare ogni cosa. Questo, che è solo un delirio notturno e confuso, è un urlo, silente anch’esso, da parte di chi – sussurrando – non smette di sperare.
In sha’ Allah ..
(Serena Gulino, Sharm, Agosto 2008)


Dhikrayat il-shams ..


Il Adhan richiama all’ordine e al raccoglimento.

Odore di pane caldo e carne macellata si frappongono al sapore del sudore, denso e forte.
Ricordi di un mare caldo, increspato dalla mercantile che lo solca sempre alla stessa ora e da aerei che volano bassi per sbirciare nelle menti brune degli uomini di paglia.
Sento che cadono .. in 'discesa libera' su di noi e ci interrogano su quel che sarà, su ciò che faremo, sui sogni che non realizzeremo e sulla voglia di tornare a essere donne di paglia arse dal sole e dal vento. I campi ci chiamano, come la voce registrata del saggio di una moschea lontana ..
Su questo suolo, qualcuno prega ancora.
(settembre 2018, Sharm, Egypt, Serena Gulino)

2 commenti:

  1. Io aspetto gli altri sorsi! ;) Splendido incipit! :)

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    1. Ciao vane, come vedi, non ho avuto modo di implementare la sezione, non so neanch'io perchè, in fondo avrei tanto da scrivere (o da riscrivere per via del vecchio blog) .. ma non l'ho nemmeno eliminata perchè è sempre viva la speranza di un "ritorno". Mi ha fatto molto piacere ricevere questo tuo commento. ti auguro una buonissima giornata :)

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